sabato 2 marzo 2019

Gli influencer, o meglio... gli influenzabili


Sono abbastanza social, anzi, uso i social, anche se non sono veramente così social da pubblicare frequentemente... ma ci passo parecchio del mio tempo libero.

Sono ormai più di dieci anni che uso Facebook per "connettermi" con amici, conoscenti e a volte anche sconosciuti, ma che mi interessano perché condividiamo hobby, passioni, idee... passo periodi in cui pubblico quello che mangio, dove sono o quello che faccio, a periodi in cui non ho proprio tempo o voglia di dedicarmici. La sera spesso lo apro, scorro qualche notizia, metto qualche mi piace ai post e poi chiudo e passo ad altro.

A Pinterest, soprattutto. Perché il pettegolezzo non ha mai fatto per me... non sono quella che va a cercare i profili degli amici per farsi i fatti loro... se mi ci imbatto guardo, a volte commento, a volte passo oltre...

Su Pinterest non c'è bisogno di interagire con nessuno... se non vuoi. Io guardo immagini, mi riempio gli occhi, e un po' anche il cuore e l'anima, creo bacheche, le riempio, per il futuro. Per quando avrò tempo o necessità di realizzare progetti, di visitare luoghi, di sperimentare ricette o sistemare casa. Spesso e volentieri salvo immagini solo perché mi piace la fotografia, o i colori, solo perché è "una cosa bella", che mi fa stare bene solo guardandola.

Poi è arrivato Instagram, cioè, anche lì ho un profilo da dieci anni, ma l'avevo un po' snobbato, come tutti, finché il fenomeno è scoppiato.

Mi limita un po' rispetto a Pinterest perché non ho quell'immediatezza della ricerca, se guardo o cerco qualcosa non è che subito sotto appaiono altre immagini simili, devi cliccare sugli hashtag, se ci sono, per trovare quello che ti può interessare... 

Instagram è più la vetrina per chi si fa gli affari degli altri, più ancora di Facebook, scatti una foto e pubblichi, subito, o almeno dovresti, senza filtri e senza tanto studio. E poi ci sono le storie...

Le storie... ormai le hanno tutti anche Facebook, perfino Whatsapp...

Io non sopporto le storie, mi sembra di voler ficcare il naso nella vita degli altri, di quelli che poi controllano chi li è andati a vedere, e che cominciano a chiedersi perché quello là è andato sul suo profilo...

Non fa per me... Se voglio guardare qualcosa voglio poterla ritrovare anche dopo 24 ore, se pubblico qualcosa lo faccio perché tra otto anni voglio trovarla ancora lì, quando me ne sarò dimenticata...

E poi Instagram ha gli influencer... quelli che tutti seguono, quelli che pagano per avere followers, e più ne hai e più ne attiri... Quelli che qualunque cosa facciano o indossano tutti li vogliono imitare.

Penso subito a Chiara Ferragni, e alla mia stagista pakistana che la segue, che rimane rapita davanti alle foto del suo bambino... Cosa??? non è mio figlio, non è mio nipote, mi interessa come si veste, cos'ha mangiato oggi? No... Mi interessa guardare la Ferragni che si trucca? no... fare la guardona non fa per me. Non desidero l'orologio che porta al polso quel tizio, o gli abiti di quella tizia, non mi interessa avere una vita come la loro, non mi interessa essere e fare come loro...

Quanti invece passano ore a seguire personaggi che qualunque cosa dicano o facciano sono considerati "perfetti". Chi sta a controllare se quello che dicono è vero?, nessuno! Ci credono e basta... Lo ha detto l'influencer...

E' molto più comodo non avere idee, gusti,  e appropriarsi di quelli degli altri, seguire o cercare di seguire quello che sono, che fanno. Vite dorate e facili, perché basta aver totmila follower e guadagni, le aziende ti mandano vestiti, gioielli, macchine, fai vacanze gratis, hai amici uguali a te, tutti pieni di soldi e persone di successo...

La vita vera non è così, non è questa... non è per tutti. Non è regalata.

Chiara Ferragni è un'imprenditrice, ha sicuramente attuato ottime strategie di mercato per essere così influente, ma senza ebeti che seguono ogni foto che pubblica non sarebbe nessuno... o sarebbe molto meno. 

Io sono influenzabile? ma certo, in minima parte lo sono anche io... sono una follower accanita di decine di profili su Lady Diana e la Regina Elisabetta, vere icone di stile. Faccio quello che fanno (facevano) loro? No. Penso che se esco trovo il principe azzurro miliardario che mi porta ai Caraibi e mi regala un diamante stratosferico? No. Non so se è solo perché ho cinquant'anni che capisco dov'è il limite, dove sta la realtà, la mia e la loro... Penso di essere stata sempre così, estranea alle mode dei tempi, ai personaggi... Credo di aver sempre avuto una testa con cui ragionare, senza farmi influenzare...

Possono esserci tutti gli influencer del mondo, ma senza gli influenzabili non esisterebbero... 


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